con il Patrocinio di LIBERA FONDAZIONE ANTROPOSOFICA RUDOLF STEINER

Discipline

Arte pittorica

La formazione propone una ricerca pittorica, attraverso pigmenti ad acquarello, che possa creare un ponte di conoscenza e dialogo tra noi e il colore e farà riferimento alle comunicazioni sul colore come realtà spirituale di J.W. Goethe, R. Steiner e Fiorenza de Angelis per un lavoro meditativo. La conoscenza dei colori richiede un approccio artistico dove oltre all’intelletto vengano attivate anche le forze dell’ascolto, del sentire del cuore e della capacità esperienziale della volontà. L’arte pittorica si muove tra cosciente e incosciente e fa appello al nostro mondo di fantasia oggettiva e di sogno. Arte come incontro positivo e sano tra noi e i colori per far scaturire il nuovo nel mezzo; come cammino di autoeducazione che fa appello alle forze interiori dell’anima; come possibilità di esprimere mondi interiori che, quali ponti, ci ricolleghino con il mondo esterno; come capacità di sollevare la materia all’idea, all’ideale, allo spirituale.


Arte del Movimento

L’euritmia è un’arte che esprime la parola e la musica sul palco mediante il movimento, manifestando una natura fortemente teatrale. Questa disciplina lavora sulle forze vitali, che abbiamo in comune con gli animali e con il mondo vegetale, un’energia invisibile che non si può cogliere con gli occhi, ma solo percepire. Gli obiettivi dell’euritmia sono allargarsi con tutta la persona nelle quattro direzioni del movimento come un attore d’esperienza può fare quando, solamente muovendo un mignolo, riesce a raggiungere il fondo della platea e ,in secondo luogo, la capacità di creare nel gruppo delle forme geometriche mute, in cui ciascuno deve trovare autonomamente il punto di inizio e quello conclusivo. Centrale è il lavoro su vocali e consonanti, uno dei punti fondamentali su cui ruota la pratica euritmica..


Arte Musicale

L’ascolto è parte integrante e costante del nostro vivere. Ciò che sentiamo con l’udito è percezione inarrestabile di un suono fisso composto a sua volta da un’infinita gamma di differenze. Che si tratti di suoni della natura, della città, prodotti dalla vita quotidiana o dalla volontà di farne un linguaggio e dunque espressione comunicativa di un qualcosa, per noi esseri umani è letteralmente impossibile il non suono. Nelle camere acustiche dove è totale l’assorbimento di ogni rumore sentiamo ogni singolo suono provenire dal nostro corpo; lo stesso accade nei ghiacciai dell’Antartide, per esempio, che attutiscono a tal punto l’impatto sonoro esterno da focalizzare la nostra attenzione unicamente su ciò che il nostro corpo produce in termini di sonorità. Ma allora, cosa ascoltiamo quando ascoltiamo? Qui si apre alla nota questione terminologica che in molte lingue è sottolineata dall’uso di due diversi verbi: ascoltare e sentire. Ciò che sentiamo è ogni suono. Quando ascoltiamo invece, compiamo un’azione consapevole e cosciente.


Arte Plastico-Scultorea

L’argilla è un elemento naturale, morbido, proviene dalla terra, e a differenza di molti altri minerali, si trova in uno stadio evolutivo intermedio tra il liquido e il solido, il che rivela la presenza di forze di calore al suo interno. Manipolandola, l’argilla si scalda, trasmettendo sensazioni tattili che stimolano la nostra creatività.


Arte Grafica

Studio delle linee retta, curva e ondulata come movimenti archetipici del pensare, sentire e volere umani. Verranno evidenziate le differenze tra verticale e orizzontale, linee parallele e diagonali, qualità delle curve nelle quattro direzioni dello spazio e formazione del cerchio. Dopo l’esperienza di studio dei movimenti e delle direzioni dei segni con conseguente divisione degli spazi, affronteremo il tema del carattere del segno che riguarda la sua forza e intensità nel lasciare una traccia. Vedremo così come il segno può essere più volitivo o di pensiero, più forte all’inizio o alla fine e come si rapporta agli altri segni in una composizione che richiede la capacità di sviluppare l’ascolto degli spazi come rapporti ritmici. Si useranno vari materiali e supporti per tracciare i segni che chiederanno modalità diverse con relativi approfondimenti teorici.


Arte Canora

Cantare è respirare, respirare inconsciamente. La respirazione è un movimento, un fluire che muove se stesso e che porta con sè movimento. Quando si canta non si muove solamente una determinata parte del corpo o un determinato organo: si muove tutto l’essere umano. Il centro di tutto il cantare è la respirazione. Se il flusso respiratorio viene ostacolato, fermato o legato da un organo, oppure da componenti psicosomatiche che ne mutano il percorso, la respirazione sana e normale si altera e di conseguenza può determinare disagi e/o malattie. L’esercitare la respirazione solo attraverso esercizi fisici crea un vuoto nel sistema mediano poiché il sistema ritmico (oppure mediano) è l’organizzatore dell’armonia tra il sotto e il sopra. Tale sistema non ha ragione di esistere se non mette in collegamento la parte neurosensoriale con quella metabolica. Se la respirazione viene percepita troppo coscientemente, può creare disturbi e malattie. Il canto diventa il regolatore inconscio della respirazione e, allentando qualsiasi intervento cerebrale, consente un’emissione corretta del suono garantendo la giusta respirazione. Cantare è ascoltare, ascoltare coscientemente, ascoltare emozionalmente e fisicamente, ascoltare verso l’esterno, ma anche verso l’interno, nel proprio intimo. Chi sa ascoltare sa anche cantare e chi sa cantare dovrebbe anche saper ascoltare. Il nostro organo più vecchio, l’orecchio, si trova in diretto contatto con il nostro organo più giovane, la laringe – se uno dei due si ammala, anche l’altro non riesce a funzionare correttamente.Il canto consente all’uomo di dare espressione alla sua parte più intima, di rivelare la sua vita animica. L’attività del canto viene sperimentata nella componente emotiva e nella profondità dell’individualità. Proprio per questo il cantare davanti ad altri è accompagnato frequentemente da un senso di vergogna e di pudore: ci si sente totalmente aperti e indifesi, perché si percepisce come chiunque – per così dire – possa guardare dentro l’animo del cantante. Di contro nessun’altra attività artistica crea un anelito così intenso come il cantare: la connessione con ciò che non è visibile. La scuola del disvelamento della voce è il risultato di una vita dedicata all’arte del canto da parte della grande cantante svedese Valborg Werbeck Svaerdstroem (1879-1972) in stretta collaborazione con Rudolf Steiner che nel 1924 la autorizzò a fondare questa scuola sulla base della scienza dello spirito. Si tratta di una scuola rivoluzionaria che inverte e capovolge la maggior parte delle tecniche canore e le amplia attraverso una profonda conoscenza dell’essere umano e le sue relazioni con il mondo invisibile.